Ripensare il progetto
Il contributo culturale delle nostre Persone
Nuove esigenze impongono nuove soluzioni rispetto al passato
In questi mesi, le Persone di Politecnica si sono confrontate con un cambiamento che sta portando ad esigenze diverse nel concepire gli spazi fisici e funzioni d’uso differenti rispetto a quelle a cui siamo tradizionalmente abituati.
Le nostre abitazioni sono diventate anche il nostro luogo di lavoro, gli uffici dovranno cambiare e saranno probabilmente ancora meno centrali. I progetti dovranno essere più funzionali, sempre più dovremo pensare a spazi ed edifici flessibili, a soluzioni combinate in grado di adattarsi, a seconda delle necessità, a condizioni diverse da quelle per le quali sono state originariamente pensate.
Questo ci stimola a riflettere sul progetto: il progettista dovrà tornare al suo ruolo che è quello di individuare le migliori soluzioni per soddisfare i bisogni dell’uomo, soluzioni sempre più sostenibili e accessibili.

La responsabilità del progetto
“Come progettisti abbiamo una responsabilità intrinseca: immaginare ciò che non c’è e che deve essere, per migliorare la qualità della nostra vita e il futuro delle nuove generazioni”

Un nuovo paradigma
“Passare dalla progettazione delle città a quella della vita urbana, questa è probabilmente la sfida più importante a cui dobbiamo far fronte per ripensare il nostro lavoro e l’impatto che un progetto avrà sulla società”

La flessibilità per conciliare il lavoro e l’altro
“Le persone devono poter conciliare il lavoro all’”altro-dal lavoro”: per far questo bisogna progettare luoghi in cui vivere che siano molto più flessibili e adattabili rispetto al passato. Il primo esempio dovrà essere proprio il concetto di casa che deve evolversi al passo con le nuove tipologie di organizzazione spazio-temporali: casa è dove si può vivere appieno, dove lavoriamo, dove vita personale e sociale si incontrano. Questo deve riflettersi nella progettazione di ambienti modulari, flessibili e multiuso”

Progettazione accessibile e inclusiva
“La progettazione deve farsi promotrice di nuovi stili di vita sostenibili attraverso strutture che garantiscano servizi essenziali, inclusivi e sicuri che siano accessibili a tutti e possano migliorare progressivamente la qualità della vita di tutte le persone, senza alcuna distinzione”

Mobilità sostenibile
“La transizione verso la mobilità sostenibile rimane centrale ma la sfida sarà renderla sicura per ciascuno. Occorrerà accelerare la realizzazione di infrastrutture che favoriscano la viabilità pedonale e ciclabile per una mobilità nuova e rispettosa dell’ambiente”

Spazi verdi per la socializzazione
“Per la progettazione delle città del futuro è necessario dare alla natura un ruolo nuovo, non più solo di elemento estetico o dato ambientale ma di vero e proprio abilitatore di coesione sociale: orti urbani, serre condominiali e corti verdi possono diventare spazi con un’importante funzione di socializzazione”