Aeroporto Internazionale di Tocumen

Luogo Panama City
Paese Panama
Cliente ISCOM S.p.A.
Team Politecnica Ingegneria e Architettura
Incarico Progettazione costruttiva, assistenza tecnica, elaborazione e definizione geometrica dell’involucro definitivo, della struttura di sostegno e dell’involucro di copertura
Progetto 2016 - 2017
Area di progetto 85.000 m2
Superficie d'intervento 50.000 m2

Il Progetto

Il nuovo Aeroporto Internazionale di Panama, progettato da Foster+Partners, è costituito da una superficie di copertura con sviluppo massimo longitudinale di 670 m e trasversale di 180 m.

La doppia curvatura è continuamente variabile sia in valore che in segno, ma con gradiente molto contenuto. Questo fatto richiede particolare rigore progettuale nella definizione e nel controllo della forma dell’involucro. L’inserimento di due grandi canali per la raccolta delle acque e l’andamento delle relative pendenze costituiscono un’altra complessità riguardante la geometria di raccordo.

D’altro canto l’andamento delle strutture metalliche principali delimita una superficie diversa da quella definita “obiettivo”, oltre ad essere affetta da tolleranze di montaggio che, date le grandi dimensioni della struttura, risultano sensibili allo studio delle variazioni di curvatura.

 

Dalla scansione 3D alla "superficie obiettivo"

Elaborata la superficie “obiettivo”, la progettazione svolta da Politecnica si è poi rivolta all’ideazione ed all’ingegnerizzazione di un sistema di elementi strutturali che, nella loro “serialità continuamente variabile”, sono sostegno dell’involucro e allo stesso tempo soluzione del problema geometrico – formale – costruttivo. La copertura deve infatti garantire la necessaria resistenza agli effetti del vento e dell’azione sismica secondo i codici americani oltre che soddisfare le specifiche prestazionali richieste da Foster+Partners.

Progettazione strutturale del sistema di supporto

Tutta l’attività di progettazione ha richiesto inoltre una specifica gestione digitale delle informazioni. Partendo dalla superficie “obiettivo” è infatti possibile controllare ogni singolo componente partendo dalla propria georeferenziazione di montaggio. Si ottiene così una sequenza completa che dai processi di produzione, suddivisi in diversi stabilimenti, arriva a definire il singolo imballo per il trasporto navale.